La Tuscia, un territorio dell'Alto Lazio che si estende dal mare ai monti, con in mezzo tanta storia, cultura e tradizione gastronomica. Partiamo quindi alla scoperta della terra che fu degli Etruschi, e che oggi offre tanto di buono per quanto riguarda cibo e vino.
Incastonata nell'Alto Lazio, con confini che toccano Toscana e Umbria, la Tuscia viterbese è un territorio che affascina per la sua anima antica, genuina e rurale, dove natura, storia e tradizione si fondono in un equilibrio perfetto. Dalle sponde del Mar Tirreno ai rilievi interni che si rincorrono fino ai confini umbri e toscani, questo angolo d'Italia conserva borghi arroccati, testimonianze millenarie e un patrimonio gastronomico profondamente radicato nella sua cultura contadina.
Qui, tra le alture tufacee e i grandi laghi vulcanici di Bolsena e Vico, la cucina riflette la terra che la nutre: forte, autentica, ricca di sapori decisi e ingredienti semplici. Una gastronomia “povera” nelle origini, ma straordinariamente ricca di gusto, dove legumi, verdure di stagione, carni locali, formaggi artigianali e pesce d'acqua dolce si intrecciano con sapienza e rispetto per la tradizione. Piatti tramandati per generazioni e oggi reinterpretati con creatività da chef del territorio, che ne custodiscono l'anima pur arricchendoli di nuove visioni.
La Tuscia non è solo una terra da vedere: è soprattutto un luogo da assaporare, dove ogni piatto, sia esso tradizionale o rivisitato in chiave moderna, racconta una storia, ogni ingrediente parla di un territorio e ogni sapore evoca antiche fatiche e riti contadini. Dalle cronache medievali che narrano la vita dei Papi nella città di Viterbo, al fascino mitico di Civita di Bagnoregio che veglia sulla valle dei calanchi, ogni angolo di questo territorio è un invito alla scoperta. Storica e gastronomica.
In questo viaggio tra sapori, tradizioni e paesaggi mozzafiato, ti accompagniamo alla scoperta di cinque tappe gastronomiche imperdibili della Tuscia: un itinerario pensato per chi vuole assaporare l'autenticità di una terra ancora poco battuta dal turismo di massa, ma capace di regalare emozioni profonde, anche a tavola. Mettiamoci quindi in marcia e cominciamo questo viaggio che unisce gastronomia, territorio e turismo.
N'Uovo Vino e Cucina - A Sutri un giovane chef che ha convinto la Michelin
Il nostro tour all'insegna delle specialità enogastronomiche della Tuscia parte dal caratteristico borgo di Sutri. Uno degli chef più giovani della Tuscia in uno degli indirizzi più in rampa di lancio del territorio. Da un anno e mezzo il nome di N'uovo Vino e Cucina è stato inserito nella Guida Michelin: una segnalazione che, chissà, magari in futuro non possa diventare qualcosa di più grande. Situato all'interno de l'Antico Borgo di Sutri, un suggestivo relais nel cuore della Tuscia, N'uovo Vino e Cucina nasce dal sogno condiviso dei proprietari Francesca Pozzi e Federico Fortin. Ricavato tra le colline e i siti storici della città, a egual distanza da Viterbo e Roma, il ristorante propone un'esperienza enogastronomica che unisce materie prime locali, tecniche di cucina moderne ed ancestrali (bell'utilizzo della cottura alla brace) e un'identità “glocal” ben definita. Allo chef Simone Lezzerini, romano classe 1996 con esperienze in importanti cucine (tra cui spicca quella dell'Enoteca La Torre a Roma), è affidato il timone della brigata fin dal 2023. La sua proposta gastronomica bilancia tradizione contadina, radici romane e creatività contemporanea, con piatti dal forte legame territoriale e lavorazioni raffinate nate dall'unione tra tecniche d'avanguardia e più legate al mondo rurale. N'uovo si distingue per l'atmosfera intima e raffinata: luci soffuse, ampie vetrate aperte sul verde circostante, tavoli in legno e cura dei dettagli, perfettamente integrati in un “teatro naturale” tra storia e paesaggio. Tra i signature dello chef, l'uovo alla brace con cardoncelli, crema di funghi anch'essi alla brace e tuorlo stagionato al fieno. Più delicato lo sgombro marinato con daikon e un gradevole sorbetto al finocchio. Notevole la zucchina romanesca in tempura simil scapece, con aceto e gel di mele. Si passa dalla freschezza alla rotondità con il primo, un bel raviolo allo zafferano ripieno di pecorino e accompagnato da coniglio leprino locale e il suo fondo. Cacciagione protagonista nel secondo: fagianella con culatello di maialino orvietano e un ghiotto fondo aromatizzato con chiodi di garofano. Notevole il dessert con l'albicocca protagonista, mandorla e liquirizia.
Indirizzo: Ss Cassia km 46 - Presso Antico Borgo di Sutri
Telefono: 0761 586988
TIPS: COSA VEDERE A SUTRI
Uno dei luoghi più affascinanti da visitare a Sutri è senza dubbio il Parco Archeologico, un gioiello raro nel panorama delle aree protette italiane. Nonostante le sue dimensioni ridotte, il parco custodisce un'incredibile ricchezza storica e naturalistica, resa ancora più suggestiva dalla particolarità della sua struttura: tutto, dalle tombe agli edifici, è scavato direttamente nella roccia di tufo. Questo lo rende non solo unico dal punto di vista archeologico, ma anche profondamente legato al paesaggio che lo circonda. Passeggiando nel parco, ci si trova immersi in un'atmosfera senza tempo. Lungo il percorso si incontra l'antica Necropoli, con le sue numerose tombe scavate nel tufo risalenti al I secolo a.C., testimonianza silenziosa ma potente del passato etrusco-romano della zona. Poco più avanti, si apre lo spettacolo dell'Anfiteatro romano, anch'esso ricavato nella roccia, capace un tempo di ospitare fino a cinquemila spettatori: un'opera grandiosa, tanto per la sua imponenza quanto per l'abilità tecnica che ne ha permesso la realizzazione.
Lolla Gelato - A Viterbo uno dei migliori gelati della Tuscia
Da Sutri ripartiamo, impostiamo la rotta su Viterbo e mettiamoci in marcia. Ci aspetta uno dei gelati più buoni della provincia. Poco fuori la cinta muraria di Viterbo, Lolla Gelato si distingue per la sua filosofia semplice ma rigorosa: partire da materie prime eccellenti, lavorarle con cura artigianale e valorizzare ogni stagione con gusto. Uno dei tratti distintivi di Lolla è l'utilizzo di frutta fresca, selezionata secondo la disponibilità stagionale e lavorata subito dopo la raccolta. È il caso del sorbetto ai mirtilli, realizzato con frutti provenienti da Tuscania: varietà ricche di gusto, trasformate in sorbetto entro poche ore per preservarne al massimo aroma e consistenza. La base è ad acqua, con una percentuale di frutta sempre superiore al 60% e un uso minimo di zuccheri, per esaltare la purezza del sapore. Stessa filosofia anche per il sorbetto ai lamponi: il colore è un rosso amaranto intenso, il profumo vivido, il sapore diretto e fresco. La frutta, raccolta al mattino, viene lavorata già a mezzogiorno, in modo da conservarne ogni sfumatura. Accanto ai gusti di frutta, Lolla propone anche sorbetti inediti come quello realizzato con massa di cacao colombiano. Questo sorbetto, dall'identità sorprendente, unisce una nota acidula e astringente a un bouquet floreale intenso e persistente. L'alta areazione della miscela dona una consistenza quasi da mousse, leggera ma piena, con una palatabilità che colpisce per finezza e originalità. Tra i gusti più amati spicca il pistacchio, proposto anche nella versione sorbetto, quindi completamente privo di latte. A renderlo speciale è l'intera lavorazione interna: i pistacchi vengono acquistati interi, tostati e moliti direttamente nel laboratorio. Un pizzico di sale, aggiunto con attenzione, serve a esaltare le note aromatiche della frutta secca. Lolla non è solo tradizione, ma anche ricerca e sperimentazione. Ne è un esempio il gusto Nocciololla, una vera coccola golosa. Si tratta di un fior di latte variegato con una crema spalmabile fatta in casa a base di nocciole della Tuscia e massa di cacao. Anche in questo caso, le nocciole vengono tostate e lavorate internamente, senza ricorrere a paste industriali, per mantenere intatto tutto il loro carattere. Un'altra proposta creativa è il cioccolato bianco caramellato. Si parte da un cioccolato bianco di qualità, che viene tostato per sviluppare aromi nuovi: il risultato è un gusto più profondo, con leggere note amaricanti che bilanciano la naturale dolcezza e rivelano sfumature normalmente assenti nel cioccolato bianco.
Indirizzo: Via Carlo Cattaneo 46/O
Tel: 3386122106
TIPS: COSA VEDERE A VITERBO
C'è l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda i consigli prettamente turistici di Viterbo. In questo nostro tour in cui combiniamo gastronomia e storia, di cui la città ha in entrambe un grande patrimonio, mettiamo in luce il Palazzo dei Papi. Situato nel grande quartiere medievale di San Pellegrino, accanto alla chiesa di San Lorenzo, fu l'edificio in cui nel 1268 si tenne il primo conclave della storia, in un periodo storico in cui il pontefice ebbe la propria dimora proprio a Viterbo per sfuggire ai tumulti popolari di Roma. Una passeggiata poi tra le vie di San Pellegrino, il quartiere di origine medievale più grande d'Europa, rappresenta un vero e proprio viaggio nel tempo, tra edifici storici, mura antichissime, chiese, e l'atmosfera caratteristica di una città ricca di storia e tradizione.
Antica Cantina Leonardi - Vino e famiglia a Montefiascone
Da Viterbo ripartiamo, ci attendono due tappe affacciate sul lago di Bolsena. Una ventina di minuti d'auto, quanto basta per arrivare nel centro di Montefiascone e qui conoscere due storie. Quella del vino est!est!!est!!! (Tipico della zona) e quella della famiglia Leonardi. Nel cuore dell'Alto Lazio l'Antica Cantina Leonardi è una rappresentazione concreta di tradizione vitivinicola tramandata da oltre un secolo. Tutto ebbe inizio nei primi anni del '900, quando Domenico Leonardi dopo un periodo da emigrante negli Stati Uniti, dove lavorò come scalpellino, riuscì a mettere da parte qualche risparmio. Tornato in Italia, decise di investire quei soldi in una piccola cantina. La costruì proprio sotto casa, scavando a mano una grotta tufacea che ancora oggi fa parte della struttura aziendale. All'epoca, il vino non veniva prodotto direttamente in azienda: Domenico acquistava il vino da vari contadini della zona, lo assaggiava, lo selezionava e spesso lo “aggiustava” mescolando le diverse produzioni per migliorare il gusto. Era un commercio artigianale, basato sull'intuito e la qualità. Con la generazione successiva, rappresentata dai figli Carlo e Giorgio, l'attività crebbe notevolmente. La zona di Montefiascone è da sempre vocata alla produzione di vino bianco. Non a caso, l'Est! Est!! Est!!! fu una delle prime DOC italiane (riconosciuta nel 1966) e negli anni '70 raggiunse una grande notorietà. Negli anni '90 la cantina intraprende un cambiamento significativo, passando gradualmente dalla vendita di vino sfuso alla produzione in bottiglia. L'obiettivo era chiaro: puntare sulla qualità e valorizzare la denominazione con vini che esprimessero il meglio del territorio. Oggi l'azienda produce 13 etichette diverse, suddivise tra bianchi, rossi, rosati, spumanti e persino un vino muffato, frutto della botrite nobile su uve Trebbiano e Grechetto. I vigneti dell'azienda si estendono per circa 40 ettari tra Montefiascone e le colline affacciate sul lago di Bolsena (il più grande lago di origine vulcanica d'Europa), beneficiando di un microclima ideale per la viticoltura. L'azienda oggi è condotta in agricoltura biologica e sostenibile, con grande attenzione al rispetto dell'ambiente e del territorio. La giovane generazione Leonardi crede anche nel valore dell'enoturismo come strumento per raccontare la propria storia e per promuovere il vino in un momento in cui il consumo generale è in calo. Con oltre un secolo di storia alle spalle e una visione proiettata al futuro, l'Antica Cantina Leonardi continua a scrivere, vendemmia dopo vendemmia, una delle pagine più affascinanti della viticoltura laziale.
Indirizzo: Via del Pino, 12
Tel: 0761 826028
TIPS: COSA VEDERE A MONTEFIASCONE
Visitare Montefiascone significa immergersi in un borgo ricco di fascino, affacciato sul lago di Bolsena e avvolto da un'atmosfera sospesa tra storia, arte e tradizione. Il suo centro storico, fatto di vicoli acciottolati, palazzi antichi e scorci panoramici mozzafiato, conduce naturalmente verso uno dei simboli più iconici della città: la maestosa cupola della Cattedrale di Santa Margherita. Questa cupola non è solo il punto di riferimento visivo per chi si avvicina alla cittadina da ogni direzione, ma è anche una delle più grandi d'Italia per dimensioni interne. L'interno, sobrio e armonioso, lascia spazio alla meraviglia architettonica della cupola, che si innalza maestosa sopra l'altare e cattura lo sguardo con il suo equilibrio perfetto di linee e proporzioni. La visita alla cupola è un'esperienza imperdibile: è infatti possibile salire fino alla lanterna, percorrendo una scala interna che si snoda tra i muri curvi della struttura. Una volta in cima, la fatica viene ampiamente ripagata da una vista spettacolare a 360 gradi che spazia sul lago di Bolsena, sulla campagna viterbese e, nelle giornate più limpide, arriva a toccare i profili dell'Umbria e del Lazio settentrionale. Ma Montefiascone non si esaurisce nella sua cattedrale. Il borgo offre numerosi altri punti di interesse, come la Rocca dei Papi, antica residenza estiva dei pontefici, da cui si gode un altro straordinario panorama sul lago.
Azienda Agricola Villa Caviciana - Natura ed enogastronomia a Gradoli
Vi avevamo promesso due tappe sul lago di Bolsena, ed eccoci alla nostra seconda sosta attorno al famoso bacino lacustre viterbese. Da Montefiascone prendiamo una strada panoramica che cinge, dall'alto, il lago e ci regala una vista impareggiabile sul panorama circostante. Attraversiamo Bolsena e proseguiamo sulla sponda nord, sino ad arrivare nel territorio di Gradoli, ospiti di Villa Caviciana. Azienda oggi cartina di tornasole di come agricoltura, bellezza paesaggistica e cultura possano convivere in armonia. Il tutto, con un affaccio di rara bellezza sul lago vulcanico più grande d'Europa. A pochi anni dalla sua donazione al FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano - la tenuta è diventata il primo bene agricolo produttivo della fondazione, gestito con un modello innovativo e sostenibile. Villa Caviciana nasce dal sogno di una coppia di coniugi tedeschi, l'avvocato Hans Metzler e la moglie Monica Mocca, che si innamorarono della zona e decisero di costruire da zero una realtà agricola improntata su biologico, arte e tutela del territorio. Alla scomparsa dell'avvocato nel 2018, l'erede della famiglia decise di donare l'intera tenuta al FAI, affinché il sogno potesse continuare. Dal 2022, il FAI ha quindi assunto la proprietà del bene, affidandone però la gestione a una società agricola indipendente, guidata da imprenditori locali, con l'impegno di mantenere coltivazioni biologiche e sostenibili. Una sfida importante, essendo Villa Caviciana l'unico bene agricolo produttivo del FAI in tutta Italia. Villa Caviciana oggi si concentra sulla coltivazione biologica di vite, ulivo e, recentemente, api. Il comparto zootecnico, in particolare l'allevamento del maiale Mangalitza, un tempo parte integrante del progetto, è stato separato e oggi opera come società partecipata ma indipendente. Il cuore della produzione rimane il vino, con una decisa valorizzazione dei vitigni autoctoni del territorio. Nei 10 ettari vitati, si coltivano Aleatico, Procanico, Roscetto e, a partire dal prossimo anno, anche Sangiovese e Grechetto rosso. Le referenze attualmente in produzione sono nove, suddivise tra rossi, bianchi, rosato, passito e uno spumante ottenuto da uve Chardonnay. Capitolo olio extravergine, la produzione è limitata e venduta esclusivamente presso il punto vendita aziendale e nei beni del FAI. Tutti i prodotti sono marchiati FAI, e una percentuale di ogni vendita viene devoluta alla fondazione, contribuendo direttamente alla sua missione di tutela e valorizzazione del patrimonio italiano. Villa Caviciana è sempre aperta al pubblico, gratuitamente. Ad oggi, Villa Caviciana è uno dei soli due beni del FAI presenti nella regione, insieme a Villa Gregoriana di Tivoli, e rappresenta un presidio importante per la valorizzazione di un paesaggio rurale ancora incontaminato.
Indirizzo: Loc. Macchia del Prete
Tel: 0761 1917636
TIPS: COSA VEDERE A GRADOLI
Adagiato sulle alture che si affacciano sul lago di Bolsena, il borgo di Gradoli accoglie il visitatore con il fascino discreto di un luogo fuori dal tempo, dove la storia si intreccia con la bellezza del paesaggio e le tradizioni resistono vive. Tra le stradine in pietra e le case in tufo scuro, risuona ancora l'eco del passato, legato in modo profondo alla presenza della famiglia Farnese, che qui lasciò una delle sue tracce più imponenti: Palazzo Farnese, il cuore monumentale del paese. Progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, l'edificio domina il centro abitato con la sua elegante struttura rinascimentale. Oggi ospita il Museo del Costume Farnesiano, una raccolta preziosa che permette di immergersi nella vita di corte del Cinquecento attraverso abiti, suppellettili e oggetti d'uso quotidiano, ricostruiti con grande cura storica. Camminare tra le sale del palazzo significa fare un salto indietro nel tempo, quando Gradoli era residenza estiva della potente famiglia e teatro di feste, banchetti e strategie politiche.
Il Casale dell'Arcipretura - Specialità nocciola a Carbognano
Ultima tappa di questo nostro tour alla scoperta delle specialità della Tuscia. Lasciamo il lago, ma non abbandoniamo la natura e il verde del viterbese. I saliscendi del Cimino ci attendono, e con loro una delle materie prime più caratteristiche di questa zona: la nocciola. Il Casale dell'Arcipretura, situato a Carbognano, è un'azienda agricola a filiera corta, specializzata nella coltivazione e trasformazione della nocciola locale. Negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di valorizzazione della Nocciola Romana DOP (denominazione ottenuta nel 2009), puntando su una produzione interna completamente controllata, dalla coltivazione alla trasformazione finale. Il Noccioleto aziendale, impiantato ad inizio secolo, è composto quasi totalmente dalla cultivar Tonda Gentile Romana alla quale sono state affiancate ,con il ruolo di impollinatori, varietà come il Nocchione e la Tonda di Giffoni. L'azienda propone diversi prodotti derivati, come nocciole tostate, granella, farina, olio ma soprattutto una crema spalmabile (fondente e al latte) che costituisce il fiore all'occhiello dell'intera produzione. La crema di nocciole si distingue per l'alta percentuale di nocciola DOP, l'assenza di trattamenti industriali e una lavorazione artigianale che ne preserva il sapore autentico. Il risultato è un prodotto dalla consistenza vellutata e dal gusto intenso, autentico, ideale per colazioni, dolci e preparazioni gastronomiche, ma anche pensata per un pubblico attento alla qualità e alla provenienza delle materie prime. Questa scelta non solo permette di ottenere un prodotto di alta gamma, ma contribuisce anche alla tutela e il racconto del territorio, sostenendo l'agricoltura locale e offrendo un'alternativa concreta alla concorrenza delle grandi produzioni internazionali. Il Casale dell'Arcipretura si propone così come ambasciatore del gusto e della tradizione della Tuscia, attraverso uno dei suoi prodotti gastronomici più identificativi.
Indirizzo: Strada Provinciale Massarella, 8
Tel: 333 7650389
TIPS: COSA VEDERE A CARBOGNANO
Nascosto tra i boschi dei Monti Cimini e circondato da una natura rigogliosa, Carbognano si presenta come un piccolo borgo dalla forte personalità, dove storia, tradizioni e paesaggio si fondono in un equilibrio armonioso. Passeggiare per le sue stradine strette e silenziose, tra case in peperino e scorci pittoreschi, significa entrare in un'atmosfera raccolta, quasi intima, dove ogni angolo conserva tracce di un passato ancora vivo. Il cuore del paese è dominato dalla figura imponente del Castello di Giulia Farnese, noto anche come Palazzo Farnese di Carbognano. Un edificio solido, dalla facciata austera ma elegante, che racconta la lunga e complessa storia del borgo, strettamente legata al potere della famiglia Farnese. La presenza di questa potente casata ha lasciato un'impronta forte sull'identità del luogo, influenzando non solo l'architettura ma anche la vita culturale e sociale di Carbognano. Nei secoli, il castello ha ospitato nobili, vescovi e personalità di spicco, diventando centro politico e simbolico del territorio. A pochi passi dal castello si trovano le principali chiese del borgo, come la Chiesa di San Pietro Apostolo, con il suo campanile che svetta sul tessuto urbano e l'interno ricco di decorazioni barocche.